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Brevi cenni storici sulla Parrocchia di Santa Maria Nascente

I Fondatori

La storia della nostra chiesa abbaziale e del monastero di Morimondo comincia con l’arrivo di 12 monaci cistercensi e del loro abate  Gualchezio, provenienti dall’abbazia madre di Morimond, in Francia.

Il 4 ottobre 1134 il gruppo di monaci si stabilisce a Coronate, attualmente frazione di Morimondo, in attesa della costruzione dell’attuale cenobio. Ed è con l’11 novembre 1136 che il monastero viene trasferito in località Faruciola nel “campo di Fulcherio” che prenderà il nome di Morimondo.

Il ‘400 e ‘500

Nella prima metà del XV secolo Morimondo diventa commenda .

Nel 1490 l’abate commendatario  Giovanni de’ Medici, futuro Papa Leone X,invia a Morimondo otto monaci cistercensi provenienti dall’Abbazia di Settimo Fiorentino al fine di riportare la “regola” nella vita monastica. Opere d’arte di questo periodo, caratterizzato anche da rinascita del senso artistico, sono l’affresco della Madonna col Bambino del 1515 attribuito alla scuola di Bernardino Luini e il coro ligneo del 1522..

Nel 1561 san Carlo Borromeo, per aiutare economicamente l’Ospedale Maggiore di Milano, spoglia alcune abbazie tra cui Morimondo, dei propri terreni..

Questa iniziativa viene legittimata da Papa Pio IV, zio dello stesso san Carlo che erige poi Morimondo a parrocchia ( 1564 ) dandole il titolo di Santa Maria Nascente.

Il ‘600 e ‘700

Il seicento, epoca di grandi umanisti e storici cistercensi, vede nell’abate Antonio Libanorio l’apice di una nuova ripresa della comunità monastica come centro di cultura e spiritualità.Il  settecento esprime la vitalità morimondese e una condizione economica piuttosto consistente attraverso l’edificazione dei due palazzi settecenteschi situati nel chiostro. Il 31 maggio 1798 viene soppressa la comunità cistercense a seguito della Rivoluzione francese e in piena Repubblica cisalpina

L’800

Dal 1805 al 1950 la vita religiosa viene animata dai sacerdoti ambrosiani.

Dopo il 1805, in seguito alla soppressione, il monastero viene frazionato e il chiostro diviso a metà da un muro. La chiesa abbaziale, metà del chiostro e la sala capitolare diventano di proprietà demaniale, in uso alla parrocchia, mentre la restante parte viene frazionata in abitazioni per la popolazione locale.

 

Il ‘900

Degna di nota è la presenza a Morimondo di san Riccardo Pampuri dal 1921 al 1927 medico condotto.

Nel 1941 l’arcivescovo di Milano, il beato cardinale Ildefonso Schuster, in visita pastorale all’abbazia, ne constata la situazione di abbandono e decide di riportare nel cenobio una comunità religiosa, per cui nel 1952 Morimondo è affidata alla Congregazione degli Oblati di Maria Vergine.

Il 30 dicembre 1982 avviene l’acquisizione del cenobio monastico da parte del Comune di Morimondo e nel 1989 iniziano i grandi lavori di restauro che solo nel 2008 si concludono, riportando l’intero complesso alla sua integrità e al suo splendore originari. Successivamente viene istituito il Museo dell’Abbazia che ottiene nel 2007 l’accreditamento di Regione Lombardia.

Nel 1991 il Cardinal Martini affida alla Congregazione dei Servi del Cuore Immacolato di Maria la cura pastorale della parrocchia.

Oggi

Dagli inizi anni 90 al 31 agosto 2017 subentra il clero diocesano con don Mauro Loi, che viene affiancato nei vari anni da altri sacerdoti.

La parrocchia è affidata a don Mario Zaninelli dal settembre 2017 fino al settembre 2019, quando viene sostituito da don Giancarlo Sala, attuale parroco delle parrocchie di Morimondo, Fallavecchia, Ozzero.

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